Festa del Martisor
Nella nostra città la comunità estera più numerosa è quella Romena, ieri Extra UE oggi anche loro Cittadini Europei. Questa comunità vive e lavora nella nostra città, paga le tasse, i loro figli vanno insieme ai nostri nelle scuole cittadine e le unioni tra Italiani e Romeni sono le più numerose in assoluto. La storia di questo paese si lega all'Italia dai tempi dell'imperatore Traiano al punto che questo passaggio di contatto con Roma è citato anche nel loro inno nazionale.
Quindi andava necessariamente creato un momento di integrazione, di confronto tra culture perchè vivono insieme a noi ma sappiamo molto poco della loro cultura. Ecco perchè ho voluto portare in piazza una tradizione antichissima, quella del Martisor che tradotto in Italiano vuol dire Marzolino dedicato appunto al mese di Marzo e si tiene proprio in quel mese. Fin dall'alba dei tempi era usanza regalare alle persone care due fili intrecciati uno rosso ed uno bianco a simboleggiare con il bianco la purezza e con il rosso la forza. Ma l'altro significato intrinseco è la fine del duro inverno e del freddo. Quindi la natura che torna a vivere e germogliare, l'arrivo della primavera, della bella stagione che avvicina al momento del raccolto.
Questa tradizione ha attraversato i secoli ed è arrivata fino a noi seppur con il tempo abbia subito modifiche e si sia adeguata al passare del tempo. Ma i suoi pilastri sono rimasti gli stessi, le persone si riuniscono, tra musiche, danze, incontri conviviali, si mangia, si parla e ci confronta tra un bicchiere e qualcosa da mangiare.
Quindi grazie all'ambasciata di Romania e di Moldavia (anche loro hanno questa festa) Abbiamo organizzato questo incontro bellissimo dove loro hanno potuto festeggiare la loro tradizione e noi conoscerla. Assaggiare la loro cucina, godere dei colori dei bellissimi costumi tradizionali, ascoltare la loro musica in una giornata partecipatissima che ha portato un momento di confronto e qualche lacrima negli occhi di chi ha qualche primavera in più sulle spalle che per un momento è tornato in quella casa dove è cresciuto. La cosa importante però è stato vedere i più giovani che essendo nati quì, cresciuti quì, di certo non avevano contezza di questa tradizione anche se magari ne hanno sentito parlare. Questo è stato anche un modo per far si che le persone più anziane avessero un modo per tramandare praticamente questa bellissima tradizione ai più giovani. Particolarmente carino un ballo in cerchio dove mi sono cimentato e grazie al loro aiuto ho imparato a ballarlo. Alla fine altri Italiani si sono uniti ed i commenti erano veramente stupefacenti perchè venivano fuori tutte le similitudini culturali ed i punti di contatto tra i due paesi. Una cosa da ripetere nel tempo.
