Emergenza Ucraina

Emergenza Ucraina

Emergenza Ucraina

Dovrei dire tante cose ed alcune neanche riesco a dirle ma partiamo dall'inizio. In questi anni ervamo sempre rimasti in contatto con gli amici che viveano in Ucraina. Li avevamo incontrati più volte nella loro capitale e durante le loro estati che passavano in vacanza da noi. Sapevamo che la situazione era tesa ma quando sono andato a dormire la notte del 20 febbraio dello scorso anno non potevo sapere cosa sarebbe accaduto. Per errore mi ero addormentato lasciando la connessione del cellulare accesa, cosa che non faccio mai perchè la sera la spengo. In piena notte ricevo una video chiamata "ovviamente non farò nomi per non esporre nessuno ad inutili pericoli" E quando leggo il nome subito penso che qualcosa è accaduto, rispondo e mi ritrovo davanti una scena apocalittica. Sembrava un film! un elicottero Russo effettuava un attacco al suolo e veniva giù di tutto, case, auto, tutto distrutto, dall'altra parte si organizzavano con la contro aerea. Il tutto inquadrato con un cellulare da una finestra di casa. Il sangue si è fermato, l'unica cosa che riuscivo a dire era METTETEVI IN SALVO! Si e dove? facile a dirsi dal caldo delle mie coperte. Tutto è partito da questa video chiamata, inutile dire che il resto della notte è stato un continuo di messaggi per sapere come stavano le persone che conoscevo. La risposta era la stessa per tutti, stiamo cercando uno scantinato dove ripararci. Anche Kyiv era sotto le bombe, una sensazione di impotenza da far scoppiare il cervello e l'anima. Le succesive video chiamate erano tutte da scantinati di fortuna, tutte al buio che non si vedeva neanche la faccia. Dopo qualche ora non era possibile video chiamare perchè le disposizioni erano di spegnere tutto in quanto ogni luce poteva essere un obiettivo per il nemico. Non era un film, stava succedendo veramente, mentre il sole sorgeva ed io ero già al quarto caffè iniziarono di nuovo ad arrivare messaggi, con i messaggi purtroppo anche le brutte notizie. Qualcuno non c'era più, sono scoppiato a piangere e la rabbia che sentivo dentro ero immensa. Durante la mattina entrai in contatto con la Sindaca di Petrykivka che mi rassicurò che li andava tutto bene ed erano tutti in salvo. Mi sentii subito con il Sindaco che si mise immediatamente a disposizione. Nei giorni a seguire ricevetti la chiamata dell'ambasciata che chiedeva aiuto e sostegno per medicinali e medicazioni. Non ebbi neanche il tempo di pensare che immediatamente ingurgitai l'ultimo caffè, avvisai in ufficio che non sarei andato al lavoro e mi precipitai in comune. Dovevo dare una mano, dovevamo dare una mano. E mentre guidavo verso via Cicerone ed ascoltavo le notizie alla radio sentii che era partito l'esodo verso il confine e subito pensai che qualcuno sarebbe arrivato da noi. Ci conoscevano, erano stati nella nostra città, alcuni ci passavano le vacanze ed affittavano delle case, sicuramente sarebbero arrivati e dovevamo essere pronti. 

Arrivato in Municipio mi confrontai con il Sindaco e scrissi a tutti gli istituti religiosi chiedendo se fossero disponibili ad ospitare eventuali profughi che sarebbero potuti arrivare. Le Sorelle del Carmelo, del Santo Volto e del Mater Gratia accolsero l'invito. Passarono altri giorni dove il mio telefono era bollente a tutte le ore del giorno e della notte. Quando ti arriva un messaggio di una persona che conosci che ti supplica di portare via sua moglie ed i suoi figli, ti tremano le mani perchè sai che sei solo l'assessore di una piccola città di provincia e puoi fare ben poco. Poi quando vedi tutta quella forza, quella tenacia, ti scatta qualcosa dentro e esce fuori una energia che non sapevi neanche di avere. Quindi ti fermi a pensare a cosa puoi fare, come lo puoi fare e quali sono gli strumenti che hai. Soldi non ne hai per questa cosa, ma hai tre strutture disposte ad accogliere, mentre pensi questa cosa iniziano a presentarsi nel tuo ufficio cittadini di Santa Marinella che offrono la loro casa , o la loro casa estiva per ospitare, il tuo morale sale perchè vedi che la città risponde con una solidarietà incredible. Passano altri due giorni e ricevo la segnalazione che il primo nucleo familiare è arrivato a Santa Marinella, sono due donne e tre bimbi. Non li conosciamo, ma sono ospitati in una casa privata perchè conoscono il proprietario, venivano quì in vacanza. Le comunicazioni con la prefettura sono frenetiche perchè come comune vogliamo sapere come ci dobbiamo comportare e quali sono le disposizioni di legge. Arrivano le prime circolari che seguiamo alla lettera, ma soldi per dare assistenza non ce ne sono e quindi dobbiamo inventare qualcosa perchè un solo nucleo familiare è poca cosa ma sul cellulare arrivano di continuo messaggi di persona che conosciamo e ci dicono che appena è possibile muoversi veranno da noi.

Avvisiamo la Prefettura e seguiamo le loro indicazioni e giorno dopo giorno arrivano persone tra cui molti che conosciamo e vengono ospitati presso gli istituti religiosi, mentre altri sono ospitati o da loro concittadini Ucraini che vivono qui da anni o da conoscenti Italiani con cui negli anni hanno stretto amicizia. Nel mentre facciamo partire una raccolta di beni di prima necessità coordinata dai meravigliosi volontari della Misericordia che non si fermano un momento. E' una vera e propria gara ed arriva di tutto, cibo, vestiti, medicine da banco, non manca nulla. Ma so bene che la curva della solidarietà come si alza velocemente, altrettanto velocemente si abbassa e quindi serve un modo per poter dare sostegno. 

Nel mentre le circolari si susseguno e diventa più chiaro il modo di operare che la prefettura indica. Siamo già a 100 persone, arriveremo a 500 come punta massima. Continuano a chiamare da Kyiv e dalla Regione di Dnipro chiedendo di portare via donne e bambini, ma noi non abbiamo questa possibilità. Noi no! ma le associazioni che operano su quel territorio si. Quindi mi metto alla ricerca e faccio appello a tutte le mie forze, in fondo parlo 3 lingue tra cui l'inglese, in qualche modo mi farò capire. L'ambasciata e la croce rossa mi mettono in contatto con i soccorsi che operano in Polonia e da li arrivano le persone che ricevono accoglienza e quelli che vogliono venire a Santa Marinella vengono assistiti da questi enti govenrativi e arrivano da noi. Alcuni affrontano un rischio enorme e arrivano in automobile, sporchi, stanchi, distrutti dopo giorni e giorni al volante.

Per lo più donne, nonni e bambini e qualche uomo perchè è permesso uscire dal paese solo se hai 3 o più figli. Poi arriva la telefonata che non ti aspetti, o meglio le telefonate che non ti aspetti. Un Santa Marinellese che ha un ristorante vicino ad Odessa ed un'altro concittadino che era andato a trovare la fidanzata ed è rimasto bloccato nel bel mezzo del conflitto. 

Avviso il governo Italiano che prende contatto con lui e con un operazione di salvataggio riesce tra mille difficoltà a riportarlo in Italia insieme alla sua compagna ed il bambino. L'occasione è eccezionale, c'è un convoglio, si un treno! avviso tutti quelli che stanno scappando e riescono a salire su quel treno della speranza e da li e con quel treno che viaggia a fari spenti per non essere attaccato raggiungono la salvezza. Alcuni si fermano in Polonia, altri scelgono di andare a Vienna. Non mi importa dove sono, mi basta sapere che sono vivi. 

Nel mentre arrivano altri Ucraini nelle città vicine e anche non volendo Santa Marinella diventa il capofila del coordinamento. Civitavecchia, tolfa, Allumiere, Ladispoli, Tarquinia, tutti che chiamano per capire cosa fare e chiedono collaborazione. Sono sfinito, oramai dormo 3 ore per notte. L'infermiera della Misericordia mi tira giù un cazziatone in mezzo alla strada davanti a tutti che la metà basta. Vede che sono stanchissimo, ma non posso fermarmi. Ci sono le procedure sanitarie da effettuare, le richieste di permesso di soggiorno, l'esenzione sanitaria, devono mangiare, hanno bisogno di vestiti, manca tutto e noi possiamo fornirlo grazie alla gente meravigliosa che vive in questa città. Il Sindaco non si fa certo problemi ed autorizza ad adibire un locale della palazzina comunale a centro di distribuzione e diventa un punto di riferimento per tutti coloro che hanno bisogno. Ma non ce la facciamo ad aiutare tutti perchè vengono anche dalle città vicine. Quindi parlo con i Sindaci e gli assessori degli altri comuni che immediatamente seguono il nostro esempio e tutto torna ad essere meno pensate.

La distribuzione viene affidata alla Misericordia e decidiamo di aprirla a tutti Italiani e non però servono i generi alimentari e nel mentre la solidarietà va scemando in quando inzia anche ad arrivare il caro bollette e l'inevitabile colpo che la guerra fa sentire in Europa ed anche in Italia. Serve un idea e serve subito, quindi mi metto a cercare una soluzione e decido di avvalermi della legge Europea contro lo spreco alimentare. Quindi contatto le grandi catene dei supermercati facendo notare loro che se donano prodotti in eccedenza hanno un importante sgravio fiscale. Ci siamo finalmente non c'è il problema di approvvigionarci, perchè le cose ci vengono donate. Ma non puoi scegliere, se oggi c'è la pasta prendi la pasta, se domani c'è il pomodoro prendi il pomordoro, ma quì c'è bisogno di tutto, anche di sapone, assorbenti intimi, panolini per i bimbi, quelle cose li non te le danno. Quindi come fare? Semplice preparo dei progetti e delle richieste di sponsorizzazione perchè serve anche un supporto psicologico e dei corsi di Italiano perchè il primo muro da abbattere per l'integrazione è la lingua. Acea ed Enel rispondono positivamente e finanziano il progetto che viene affidato in coproggettazione alla Misericordia che continua incessantemente a lavorare.

Durante questo tempo impariamo qualche parola di Ucraino, loro imparano qualche parola di Italiano ed io imparo tutte le parolacce! 

Italiani ed Ucraini si incontrano il mercoledi durante la distribuzione ed iniziano a socializzare, chi parla a gesti, chi prova a paralre in Inglese e chi inventa modi fantasiosi per comunicare. Ora abbiamo veramente una quantità di cose in eccedenza e quindi carichiamo i furgoni e mandiamo tutto in Ucraina. Nel mentre vengo contattato da cittadini Ucraini che vivono da noi che si preparano ad affrontare un viaggio immenso per andare a prendere i parenti chi in Polonia chi in Moldavia. Rimaniamo in contatto con loro e gli aiuti vengono mandati anche ai confini oltre che arrivare a Kyiv, Mariupol e Bucha. 

Scopro durante le settimane che la chiesa dentro la struttura Mater Gratia ha dei mosaici fatti da artisti Ucraini "giuro che non lo sapevo" e li è arrivato un sacerdote ortodosso con la sua famiglia. Prendo appuntamento con il Vescovo che concede le autorizzazioni e quella chiesa ora potrà celebrare la messa con rito Ortodosso. Il Sindaco a quel punto prende l'inziativa ed organizza dopo la messa un grande pranzo per stare tutti insieme. E' stato un momento veramente molto bello. 

Arriva la nostra Pasqua ma subito dopo arriva anche la Paqua Ortodossa, e mi contatta Marco Mollembek che vuole organizzare qualcosa per la pasqua ortodossa. Dopo la funzione ci si riunisce tutti al parco Kennedy per passare insieme un pomeriggio tra uova di cioccolato e giochi per i bambini. I gestori del parco si mettono a disposizione, la Misericordia come sempre si mette sotto di brutto. Adesso abbiamo anche un interprete messo a disposizione dalla ASL ed abbiamo anche altre persone Ucraine che vivendo qui oramai parlano perfettamente l'Italiano e si mettono a disposizione per agevolare la comunicazione. Molti di loro parlano un inglese perfetto e quindi per certi versi è più semplice. 

Ma attenzione! arrivano gli ostacoli che non ti aspetti. Dopo un primo momento in cui tutti sono sorridenti e felici per essere in salvo, le notizie sui loro cellulari arrivano e sono tutti li a seguire gli eventi della guerra minuto dopo minuto. Accade che qualcuno riceva la notizia che non vuoi mai ricevere. Qualche persona a lui o lei cara non c'è più. Sono momenti durissimi da affrontare ed il supporto psicologico diventa fondamentale perchè tu davanti a queste cose non hai certo le professionalità per gestire un impatto emotivo di tale portata. Mio Marito è morto urla una donna abbracciando i suoi figli. E tu non sai proprio cosa dire. Questa guerra la combatti anche tu, ed hai imparato a non farti fermare dall'emotività perchè se lo fai vai in pezzi anche tu e non puoi permettertelo. Poi magari quando la sera rientri a casa, ti siedi sulla poltrona e piangi e non riesci neanche a mangiare, ma li, in quel momento, devi tenere botta. 

Ci mettiamo risorse personali, auto, benzina, braccia e coraggio per aiutare. La distribuzione va avanti e continua ancora oggi e non costa nulla al comune ma distribuisce oltre 100 pacchi spesa ogni mercoledì. Mentre i mesi passsano qualcuno inzia a lavorare, altri trovano lavoro fuori, altri ancora all'estero. E quindi vanno via ed il numero si abbassa e lentamente si riprende a respirare, perchè lo sforzo stava diventando insostenibile ed i fondi che arrivano erano gocce nell'oceano. Mi fermo quì perchè potrei raccontare altri mille aneddoti ma sarebbe veramente lungo. Però una cosa ve la posso dire con certezza, ho avuto modo di vedere la bellezza e la speranza nel dolore. E questo ti fa capire che solo tendendo le mani si può creare un mondo migliore. 

Chiudo semplicemente dicendo che quando il Governo Ucraino ha mandato ufficialmente comunciazione firmata al Sindaco ed a a me ringraziando per l'aiuto definito IMPORTANTE che noi e la città abbiamo dato al popolo Ucraino, questo ha ripagato di tutta la stanchezza, di tutto il dolore, e diciamo anche delle tante cattiverie dette a sproposito da pare di qualcuno.

Client

Emergenza Ucraina

Date

26 October 2022

Tags

Servizi Sociali e sanità

Informazione

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